IL GIORNALE DEL VINO

Piccole aziende piemontesi che crescono

Posted in Aziende da conoscere, Degustando, Vini italiani by Stefano Ghisletta on ottobre 12, 2008

Alcuni mesi fa chiesi all’amico Davide Canina di suggerirmi delle aziende piemontesi emergenti, in grado di evidenziare le varietà locali ed esprimere vini di personalità. I consigli di Davide sono sempre precisi e al di fuori dei soliti schemi. Tra i nomi suggeriti, ho avuto l’opportunità di approfondire, parlando con i produttori, la conoscenza di tre aziende: Cascina Ballarin a La Morra, Rizzi a Treiso e La Colombera a Vho di Tortona.

Ecco le note dei vini degustati.

Cascina Ballarin a La Morra

Barbera Pillade 2005: è un vino di media struttura che presenta un frutto distinto e rinfrescante, è moderatamente tannico e lascia la bocca piacevolmente fresca.

Barbera d’Alba Vigna Giuli 2005: le uve sono vendemmiate in vigne di circa 45 anni situate a La Morra. Da equilibrate complessità: un frutto maturo, note floreali e delicate speziature. In bocca ha un volume ben modellato da una bella freschezza. Il finale è buono e di soddisfacente lunghezza.

Langhe Nebbiolo 2005: è un vino non impegnativo e piacevole che si distingue per la sua fragranza (piccoli frutti e note floreali) è fine, sapido e di piacevole beva. Un vino quotidiano.

Barolo Tre Ciabot 2004: al naso è piacevolmente fresco, piccoli frutti di bosco, note di viola, balsamiche si accostano a fini speziature. In bocca è deciso, con tannini vigorosi, logicamente da affinare; il finale è completo e di buona personalità. Buono

Barolo Bricco Rocca 2004: è uno dei cru di La Morra da un vino molto piacevole, fresco, ricco e grasso, con una struttura tannica importante, ma tutto ben equilibrato in una bella struttura. Le sensazioni mi restano in bocca per lungo tempo. Veramente buono. Un Barolo di stile tradizionale che acquisirà armonia con il passare del tempo.

Barolo Bussia 2004: i vigneti della Bussia di Manforte d’Alba generano un vino di struttura, il colore è più profondo dei precedenti (effetto delle barriques). Gli aromi si distinguono per un bel frutto, sfumature tostate (che si affineranno con il tempo) e note balsamiche. È avvolgente, ricco e vellutato, ma sempre ben modellato da una bella freschezza. Il finale è lungo, completo ed equilibrato, i ritorni sono fumé. Un Barolo di stile moderno che evolverà bene nei prossimi 10-15 anni. Molto buono. 

Azienda Rizzi a Treiso

Questa azienda è sicuramente da seguire attentamente nei prossimi anni, l’ultima generazione formata da Jole ed Enrico Dellapiana continua la strada tracciata producendo Barbareschi di grande eleganza e prodotti in uno stile tradizionale.

Barbaresco Nervo “Fondetta” 2004: dal vigneto Fondetta, una sotto-zona del cru Nervo (Treiso), è prodotto un vino di bella finezza ed equilibrio. Il frutto è di giusta maturazione accompagnato da sfumature floreali e pepate. In bocca è ben presente e grazie alla finezza della struttura tannica genera un vino abbastanza “femminile”; termina consistente e fresco su note di piccoli frutti di bosco e delicate note boisé. Veramente buono.

Barbaresco Rizzi “Boito” 2004: i pendii di questa sotto-zona (4.5 ha) generano un vino solare, il frutto è dolce e rinfrescato da sfumature di rosa e violetta. L’entrata in bocca è ricca e da vigore a una trama tannica fittissima, ma ben equilibrata da una piacevole freschezza; termina lungo su piacevoli speziature. Ha una silhouette muscolosa ma sempre tesa verso una bella profondità. Molto buono.

Barbaresco Pajorè “Suran” 2004: soli 2 ha che producono un vino di straordinaria completezza ed eleganza. Associa a un’equilibrata struttura, la vigoria di un vino importante e un’incredibile veluttuosità tannica. È il più restio a svelare i propri aromi marcati da una naturale vena speziata e minerale. Una vera sorpresa, un vino con un gran futuro: molto buono.

Barbaresco Pajorè “Suran” 2005: conferma la bella riuscita dell’annata precedente, esalta infatti, toni floreali ed un frutto pieno, la consueta eleganza è accompagnata da sfumature speziate e minerali. 

La Colombera a Vho di Tortona

Sui colli che circondano Tortona l’azienda famigliare diretta da Elisa e dal padre Piercarlo sta valorizzando le varietà che qui trovano ottime condizioni, vale a dire il Timorasso, il Barbera e la Croatina.

Timorasso Derthona 2006: la strada tracciata da Walter Massa ha trovato validi interpreti, Elisa è senza dubbio tra loro. Il vino si presenta con un’ impronta aromatica di qualità dove spicca un bel frutto, note di fiori bianchi e una fresca mineralità, è morbido e deciso con un soddisfacente finale integrato in una buona struttura.

Timorasso Riserva 2006 (campione non ancora commercializzato): è più strutturato e di maggiori complessità rispetto al precedente, anche se al momento è chiuso, ha un equilibrato volume e un lungo finale spiccatamente minerale. Un vino d’ottimo potenziale che non avrà problemi a durare 6-7 anni. Gran bel vino

Vegia Rampana 2006: una Barbera che ci offre un frutto fresco e distinto (note di marasca e ciliegia), è nervoso, i tannini di buona maturità introducono un buon finale minerale. Semplice ma molto piacevole.

Elisa 2004: il cru Vigna Brusà origina una Barbera di bella personalità e finezza i ricordi sono di marasca e more ben amalgamate a un fondo speziato. Ha buon volume e un’equilibrata freschezza; il finale ha grande bevibilità e spiccatamente fruttato e minerale. Una bella espressione che si differenzia totalmente da quelle “Barberone” muscolose, dense e stancanti.

Archè 2004: una Croatina di colore impenetrabile, densa, con una trama tannica prorompente e di una certa rusticità ma ben integrata nella struttura generale. Il finale da ritorni di frutta nera e minerali. Non diventerà mai elegante, ma questo fa parte della sua tipicità.

Suciaja 2004: il vitigno che da frutto a questo vino è il Nibiò (famiglia del Dolcetto) da un vino di una certa rusticità dove i tannini lasciano il finale di bocca asciutto, sensazione non completata dalla struttura e che al momento ci disturba un po’.

Sarà nostro impegno nei prossimi mesi sviluppare ed approfondire nuove realtà.