IL GIORNALE DEL VINO

La Côte d’Or e le sue “appellations”

Posted in Dossier terroir, Vini francesi by Stefano Ghisletta on ottobre 22, 2008

La Côte d’Or si estende dai sobborghi di Digione fino a Santenay. È suddivisa tra la Côte de Nuits e la Côte de Beaune separate da un tratto nel quale le vigne cedono il passo a cave di marmo. Il suo nome fa riferimento al colore oro che assumono le foglie dei vigneti nel periodo autunnale.

Si sviluppa su una lunghezza di circa 50 chilometri, delimitata ad ovest da un’altopiano boscoso alla sommità delle colline e dalla vallata del fiume Saône; larghezza che varia da 2 chilometri a poche centinaia di metri. Dal punto di vista geologico la storia della Borgogna ha inizio più di 150 milioni di anni fa, nel periodo gurassico, periodo in cui si sono progressivamente depositati gli strati di roccia sedimentaria marina che oggi costituiscono il sottosuolo da cui il vigneto trae la propria struttura. L’accumulo sovrapposto di roccia calcarea frammisto a conchiglie, stelle marine, … costituiscono oggi la base da cui le viti traggono il proprio sostentamento. L’erezione delle Alpi, creatasi circa una sessantina di milioni anni fa, e l’erosione creata dal fiume Soâne hanno determinato la topografia dell’area dando origine alle dolci colline della Côte. L’insieme del vigneto della Borgogna si trova sotto l’influsso di un clima continentale: con inverni freddi, gelate primaverili frequenti, estati calde con temperature a volte molto elevate. La situazione geografica della Côte permette di rimediare in parte a questi inconvenienti non molto favorevoli alla vite. In effetti la direzione nord-sud dei vigneti e la loro posizione sulle colline che si elevano tra i 200 metri e i 500 metri permettono di ripararsi dai venti freddi che soffiano da ovest e di approfittare al massimo dall’esposizione ai raggi solari.

 

La Côte de Nuits

La Côte de Beaune

L’area di maggiore vocazione alla viticoltura corrisponde alla fascia di media collina compresa tra la zona boschiva superiore ed il percorso della strada nazionale N74, zona situata ad un’altezza tra i 200 e i 300 metri. Le denominazioni comunali o villages si trovano nella parte inferiore e in quella più alta della collina. La parte confinante con la statale è pianeggiante e poco drenante, mentre la parte alta della collina ha delle pendenze più rilevanti ma spesso un’insufficiente irradiazione solare e una forte esposizione ai venti freddi, condizioni che non favoriscono certo la migliore maturazione delle uve. Le zone dove la viticoltura trova le condizioni più favorevoli è compresa in media collina dove si sviluppano i migliori appezzamenti classificati Premiers e Grands Crus. Al di fuori di queste zone i vini sono in genere leggeri, da consumare entro pochi anni e portano le varie diciture regionali.

La denominazione Hautes-Côtes de Nuits è attribuita ai vigneti, compresi tra i 300 ed 400 metri, che sovrastano i comuni di Nuits-Sait-Georges e Vosne-Romané; le Hautes-Côtes de Beuane si sviluppano sull’altopiano che sovrasta la zona che porta da Pommard a Santenay. Sulle cime il clima è meno clemente e le uve raggiungono la maturazione con maggiore difficoltà. Ai vigneti sparsi nella vallata ad est della N74 è attribuita invece la denominazione generica “Bourgogne”; nel fondo valle dove il suolo è di tipo alluvionale sono frequenti le gelate primaverili. I migliori vigneti della Côte sono rivolti verso est e sud-est, sono quindi favoriti dall’esposizione del sole mattutino che riscalda gradatamente il terreno trattenendolo tutto il giorno e protetti dai venti di sud-ovest che portano le piogge. In pochi posti al mondo le caratteristiche del suolo riesce ad influenzare in questo modo i vini prodotti, si dice che il suolo cambia ad ogni passo, infatti i vari strati di diversa composizione si sovrappongono l’un l’altro emergendo a seconda dell’altezza del vigneto.

In Borgogna si è puntato sulle differenze del proprio territorio a conferma di quanto i monaci stabilirono vari secoli prima. “Grands Crus, Premiers Crus e Village” le differenze sono così evidenti?

La Côte d’Or è un mosaico di suoli e di microclimi che giustificano la diversità delle varie paracelle. Nel XVIII secolo i benedettini hanno istituito una classificazione dei vigneti in base al loro potenziale qualitativo. In quell’epoca il monaco Dom Denise cita: “… le vigne che producono i migliori vini della Borgogna sono coltivate in bassa e media collina su dolci pendenza …”. I Grands Crus corrispondono alle terre talvolta più calde, meglio drenate e più ventilate, dove le nevi si sciolgono prima. Con il termine “climat” sono indicati dei vigneti registrati a catasto la cui etimologia indica condizioni geologiche (Criot, Perrières, Clos de la Roche, …), vegetative (Griottes, Genevrières, …), climatiche (Follots, Folatières, …), topografiche (Combottes), … La loro gerarchia è unica al mondo, il primo tentativo di una classificazione risale al 1827, anche se fino al XX secolo non si distingueva tra Grands Crus e Premiers Crus, ma si riconosceva la superiorità di alcuni vigneti. Nel 1855 Jules Lavalle pubblica “Storia e statistiche delle vigne e dei grandi vini della Côte d’Or”, dove si distingueva tra le “Tête de Cuvées”, le “Premièrs Cuvées”, le “Deuxièmes Cuvées” e le “Trosièmes Cuvées”. Sono riconosciuti tra le “Tête de Cuvées” i vigneti, già reputati dai monaci Benedettini e Cistercensi, destinati alla produzione di vini eccezionali: Chambertin e Chambertin-Clos de Bèze, Clos de Tart, Musigny, Clos de Vougeot, Richebourg, Romanée Conti, Montrachet, …. Non tutti i vigneti allora compresi in questa categoria hanno acquisito il titolo di Grands Crus nella classificazione attualmente in vigore e risalente al 1936. L’Institut National des Appellations d’Origine (INAO) è l’organo preposto alla sorveglianza delle norme di qualità e del disciplinare di produzione. Questo determina l’uso delle varietà classiche come il Pinot Nero e lo Chardonnay; il rendimento per ettaro delle vigne varia da 35 hl, per le migliori, fino a 60 hl per le cuvée più generiche. È suddivisa in denominazioni Regionali, Comunali, 1er Crus e Grands Crus per un totale di 100 “appellations” circa ¼ di tutte quelle esistenti in Francia.

“Appellations regionali”
Rappresentano il 53% della produzione totale, permettono la produzione di vini con uve raccolte nelle aree di minor pregio di tutto il territorio regionale, generalmente sono vini semplici, leggeri da consumare nell’arco di alcuni anni. Possono essere specificati il vitigno (Bourgogne Aligoté, …), il metodo di elaborazione (Crémant de Bourgogne) o la sotto-zona di provenienza (Bourgogne Hautes-Côtes de Nuits o Hautes-Côtes de Beaune).

Numero: 23
Produzione: 54.5%
Rendimento rossi: 55 hl
Rendimento bianchi: 60 hl

“Appellations Villages”
Nuits-Saint-Georges, Gevrey-Chambertin, Meursault, … vari villaggi danno il loro nome ai vini le cui uve sono vendemmiate nelle delimitazioni territoriali. Rappresentano circa il 30% dell’intera produzione, le cuvées possono essere il frutto di varie parcelle o di un unico vigneto. In alcune denominazioni il nome del vigneto si può essere specificato in etichetta accanto a quello del comune (es. AOC Meursault Les Narvaux). Per non creare confusione il loro nome sarà indicato con un carattere più piccolo rispetto dei Premiers Crus. Le migliori versioni sono in grado di esprimere buone complessità e di sviluppare il loro potenziale tra i 4 e i 10 anni.”Appellations Premiers Crus”I migliori vigneti comunali possono fregiarsi del titolo di Premiers Crus. Non tutti danno ottimi vini, ma alcuni di questi (Beaune Clos des Mouches, Puligny-Montrachet Les Pucelles, Chambolle-Musigny Les Amoureuses, Meursault Les Perrières, …), forti di un grande potenziale, possono rivaleggiare con i migliori Grands Crus. In generale sono appezzamenti che godono di condizioni climatiche favorevoli, spesso sono in grado di esprimere le caratteristiche dei loro terreni. In etichetta sono specificati sia il nome della denominazione comunale sia quello del vigneto di provenienza. Qualora fosse presentata esclusivamente la dicitura “Premier Cru” il vino è frutto di un assemblaggio di più vigneti dello stesso livello.

Denominazioni Comunali o Villages
Numero: 44
Produzione: 30%

Denominazioni 1ers Crus
Numero: 570
Produzione: 15%
Rendimento rossi: 40 hl
Rendimento bianchi: 45 hl

“Appellations Grands Crus”
Il meglio della produzione corrisponde alle denominazioni Grands Crus. Rappresentano solamente il 2% dell’intera produzione, sono raggruppati i migliori 33 vigneti situati, salvo Chablis, tutti nella Côte d’Or. Clos de Vougeot, Musigny, Richebourg, Chambertin, Romanée-Conti, … sono vigneti di grande fama internazionale, dove solo il loro nome basta a qualificarli. In etichetta è riportato esclusivamente il nome del vigneto senza specificare quello del comune. Vari comuni nel corso della storia hanno aggiunto il proprio nome a quello dei loro migliori vigneti, infatti a Chambolle è stato aggiunto quello di Musigny, a Gevrey quello di Chambertin, a Puligny quello di Montrachet, … I migliori di questi vini sono in grado di esprimere e di valorizzare le caratteristiche del “terroir” di ogni singolo vigneto o addirittura di ogni singola parcella.

Numero: 33
Produzione: 2%
Rendimento rossi: 35 hl
Rendimento bianchi: 40 hl