IL GIORNALE DEL VINO

Clos de Vougeot Vieilles Vignes – Château de la Tour

Posted in Degustando, Una grande bottiglia, Vini francesi by Stefano Ghisletta on ottobre 22, 2008

Clos de Vougeot rappresenta il più esteso Grand Cru della Côte de Nuit e uno dei più conosciuto. All’interno del Clos si situano due castelli, il famoso Château de Clos de Vougeot e Château de la Tour considerato il più conosciuto produttore, l’unico a vinificare i vini all’interno delle mura di cinta. Da questi vecchi ceppi elabora una cuvée denominata “Vieilles Vignes”, rare bottiglie considerate come un vino fuori classe.

Clos de Vougeot Vieilles Vignes 2004

Già a bicchiere fermo percepiamo un incredibile avvolgenza e una forte impronta aromatica, si offre con grande eleganza su ricordi di ciliegia, spezie orientali e cioccolata, sembra di essere in un mercato di profumi e spezie indiane. L’entrata in bocca è morbida a cui fa seguito un’esplosione di volume, la struttura è caratterizza da tannini vellutati, ancorché d’ammorbidire, mentre l’equilibrata freschezza conferisce al vino un’ottima capacità d’invecchiamento. Il finale è di eccellente qualità e di lunghissima persistenza aromatica con ritorni fruttati ed eleganti sfumature speziate e minerali. Un grande vino che, solo nel prossimo decennio ci offrirà tutte le sue grandi complessità.

Clos de Vougeot Vieilles Vignes 2002

All’inizio non è che abbia molta voglia di offrirsi, l’intensità aromatica è inferiore rispetto all’assaggio precedente, ma poi con l’ossigenazione sviluppa una grande sequenza di complessità; in successione cuoio, tabacco, frutta nera, cioccolata, frutta secca, … Al gusto fa solo percepire le sue enormi potenzialità, formate da forza ed eleganza, i tannini sono maturi e levigati, sostenuti da un’impressionante freschezza che conferisce al lunghissimo finale grande personalità. Dopo quasi un’ora ritorniamo a soffermarci sul bicchiere, ai noi, oramai vuoto, ora si sprigionano sfumature di distillato di prugna, pepe, chiodi di garofano, incenso, note fumé, … Un vino da dimenticare in cantina, un vero peccato averlo degustato così giovane, ma meglio ora che mai.